Non so per quale motivo ma ho sempre avuto un certo timore reverenziale nei confronti di questo dolce.
Infatti mi sono decisa solo due anni fa a provarlo per la prima volta.
Dopo varie ricerche, ricette incrociate mi sono affidata a Teresa ed al suo blog Scatti Golosi.
Nel suo articolo troverete tutte le indicazioni necessarie per prepararla al meglio.
Con le ricette della tradizione non è mai semplice poichè, alla fine, ognuno dice di avere quella perfetta.
Considerando che in passato non c’era la possibilità di consultare il web spesso, da una zona all’altra, da una famiglia all’altra, si trovano delle differenze.
C’è chi frulla una parte di grano, chi ci mette la crema pasticcera, chi, addirittura, le gocce di cioccolato. E si litiga, quanto si litiga.
Ho l’impressione che ogni motivo sia buono per scatenare il peggio che è in noi.
Io che non ho la presunzione di avere il verbo vado semplicemente verso ciò che più rispecchia i miei gusti.
La foto è quella di due anni fa, non mi piace molto ma quest’anno mi sono deicata ad un piccolo esperimento che spero di riuscire a portare a termine ed avendo pochissimo tempo a disposizione temo che non riuscirò a rifarla.
Impastare velocemente tutti gli ingredienti e far riposare per almeno una notte in frigorifero.
Mettere il grano in un tegame con il latte, il burro e la scorza di limone (da togliere a fine cottura).
Cuocere a fuoco basso, mescolando spesso, fino a quando il composto non sarà diventato cremoso.
Spegnere e lasciare raffredare
Lavorare la ricotta ben scolata con lo zucchero incorporando 5 uova intere e 2 tuorli.
Montare a neve i 2 albumi restanti.
Unire i canditi, il grano, la buccia di limone grattugiata, la cannella, l’acqua di fiori d’arancio ed infine gli albumi montati a neve.
Foderare con la frolla una teglia di 28 cm di diametro o due teglie piccole, versarvi il ripieno, livellandolo.
Disporre sulla superficie delle strisce di pasta come per una crostata.
Cuocere a 160 °C er circa un’ora e mezza. La cottura è, ovviamente, sempre relativa al forno.
Nel mio caso se l’avessi messa ancora più bassa sarebbe stato meglio visto che in cottura si è gonfiata troppo e si sono formate delle crepe.
Se ce la fate a resistere, per gustarla al meglio, sarebbe preferibile lasciarla riposare almeno un paio di giorni prima di consumarla.
Dolci e torte